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Sile

Bruna, Fabiola, Giulio, Ivano, Marta, Martin, Roberto, Valter P, Valter

Luglio 2008

Casier, un signore gentile si sbraccia alla vista di queste macchine con le canoe sul tetto che vagano, evidentemente sperse, per le stradine del paese "qua allo stop a destra, avanti cento metri". Secco, preciso, telegrafico e, soprattutto, vero. Fatti i cento metri la strada costeggia un'ansa del Sile, un'alzaia in ghiaia percorsa da ciclisti e pedoni segue il profilo della riva, dei pontili, una capanna dove noleggiano barche (col motore elettrico), gruppi di scout con canoe autocostruite che vanno a spasso per l'acqua calma. Sembra una scenografia.

Casier
Sile
Scarichiamo le canoe e andiamo a portare le macchine all'arrrivo. Sbaglio strada, ne infilo una che dopo poco diventa bianca ma sembra che vada nel verso giusto. Dalla mappa dovremmo esserci, salvo che ci troviamo davanti ad un cancello, chiuso col lucchetto. Per fortuna la catena è solo girata sulla sbarra, apro, passiamo fuori e richiudo. Dopo poche decine di metri ritroviamo il Sile, suoniamo il campanello di una casa per chiedere dove sia possibile trovare un punto per sbarcare con le canoe e la signora, gentilissima, ci mostra la riva davanti alla casa dove hanno un piccolo scivolo. La ringraziamo, lasciamo le macchine all'arrivo e ritorniamo alla partenza. Mettiamo in acqua le canoe e partiamo. L'acqua dà un po' di sollievo alla giornata afosa e procediamo tranquilli. Dopo poco passiamo davanti alla borgata di Cendon che si svolge sulla sponda sinistra. È un bel posto, le costruzioni si affacciano sul fiume, alla fine del borgo c'è anche una vecchia villa. Procediamo sempre con calma, dopo poco più di un'ora dalla partenza troviamo uno scivolo per mettere in acqua le barche e decidiamo di fermarci per uno spuntino. Controlliamo sulla mappa, siamo a Lughignano, a circa un terzo del percorso. Panini, frutta, chiacchiere. Sull'alzaia passano alcune persone che portano a passeggio i cani, arriva un tipo che traina una barchetta col trattore e la mette in acqua dallo scivolo, riporta via il trattore e parte con la barca. Sono quasi le due e mezza quando ripartiamo, Martin si sistema un pò meglio lo schienalino del kayak, è alla sua terza uscita con quello strano mezzo, le prime due erano le lezioni del corso, questa è la sua prima uscita lunga. Proseguiamo cercando l'ombra fresca che grandi pioppi proiettano sull'acqua, si è anche alzato un po' di vento che, ovviamente, ci è contrario ma che contribuisce a creare un ambiente piacevole. Il fiume è pieno di uccelli, folaghe, germani, gallinelle, cigni, il lampo di un martin pescatore, banchi di nanuferi galleggiano qua e là, qualche isolotto di giunchi. Nel tragitto da Lughignano a Casale sul Sile passiamo davanti ad alcune vecchie ville che sorgono a poche decine di metri dalla riva, immerse in grandi parchi. Arriviamo a Casale sul Sile, con la chiesa dalla particolare abside rettangolare che si specchia nell'acqua, tutto bello, ma ci fosse un bar aperto….. Giusto per un caffè. Andiamo avanti nell'aria del pomeriggio, le sponde sono un po' meno curate, non ci sono più le ville come a monte, c'è un'aria da campagna, passiamo davanti all'isola del morto, poi alle fornaci del Sile, con le enormi cataste di mattoni e, dopo poche curve eccoci arrivati. Stanchi, ma contenti. Di nuovo a prendere la macchina, carichiamo, e via verso casa, con la pioggia che ci segue da vicino.
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